L’ anëmë dë l murt – I edizione

L’ anima dei morti o grano cotto è un dolce tipico della nostra tradizione, un inno alla rinascita.
Grano, melograno, noci, legumi vari e vino cotto: prodotti poveri e della terra che i nostri nonni preparavano, tra l’ 1 e il 2 novembre, per omaggiare i defunti.
Il grano, da sempre simbolo del ciclo della vita e il melograno, simbolo invece di fertilità e rinascita. Non a caso, entrambi venivano riposti nelle tombe degli antichi romani per propiziare la resurrezione. E sempre gli antichi romani erano soliti consumare il grano bollito che veniva benedetto durante le funzioni religiose. Insomma ingredienti poveri ma carichi di significato.
Col tempo il piatto è andato arricchendosi; c’ è chi ci aggiunge frutta secca o candita, chi addirittura mescola il tutto con pezzi di cioccolato fondente. Quello che però si è perso oggi, è la ritualità legata a questo dolce. I nostri avi lo preparavano tutti assieme: c’era chi sgranava il melograno, chi cucinava i legumi, chi sceglieva il grano. Poi, lo condividevano con il vicinato e ne lasciavano una porzione sul tavolo per i defunti che, nella notte dell’1 novembre, secondo le antiche credenze popolari, passavano a far visita ai propri cari.


Quest’anno “l’anëmë dë l murt” la prepareremo noi e, se vorrete passare dalla Pro loco l’ 1 novembre, ci aiuterete a ripristinare questo antico gesto. Distribuire e condividere, proprio come facevano i nostri nonni, questo piatto del folklore. Un omaggio ai cari che non ci sono più e che quel grano cotto ce lo hanno preparato tante volte.

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